Quando si possiede una piscina, sia che si tratti di una vasca interrata oppure di una fuori terra, la qualità dell’acqua e la sua sterilizzazione rappresentano un elemento di fondamentale importanza. Poter godere di una piscina pulita e priva di impurità come alghe, insetti e fogliame è una vera e propria necessità per tutti i proprietari di piscine.  

Per usufruire della propria piscina in qualsiasi momento della giornata è opportuno disinfettare e sterilizzare l’acqua in modo continuativo e adeguato, oltre che attuare una corretta manutenzione della piscina. Garantendo l’equilibrio e la qualità dell’acqua, infatti, è possibile assicurare comfort e sicurezza ai bagnanti.  

Uno dei metodi più diffusi per sterilizzare l’acqua della propria piscina è la disinfezione al cloro. Questa tipologia di disinfezione, infatti, si basa sull’utilizzo del cloro, un elemento chimico che è possibile trovare in natura sotto forma di composti cloruri, ossia di sali. Optare per la sterilizzazione al cloro comporta diversi vantaggi sia dal punto di vista economico sia per quanto concerne l’efficacia del trattamento.

Come clorare l’acqua della piscina

Per clorazione dell’acqua della piscina si intende l’inserimento del cloro nella vasca della piscina per effettuare un trattamento di igienizzazione dell’acqua in modo da garantirne la qualità e la pulizia. 

La quantità di cloro necessario per una sterilizzazione adeguata varia a seconda di alcuni elementi, tra cui:

  • temperatura dell’acqua;
  • numero di bagnanti;
  • esposizione diretta al sole e alle intemperie ed eventuale copertura;
  • caratteristiche dell’acqua di reintegro.

È possibile, però, effettuare una stima della quantità di cloro necessaria per igienizzare una vasca di medie dimensioni, ossia 1 grammo al giorno per metro cubo di acqua sommato a 10 grammi per ogni bagnante che usufruisce della piscina in una giornata.

La quota di bagnanti che entra in piscina, infatti, è un elemento decisivo per determinare la quantità di cloro necessaria per sterilizzare correttamente la propria piscina e, per questo motivo, è opportuno prestare attenzione a quante persone si recano nella vasca per poter dosare al meglio la quantità di cloro che occorre per la disinfezione.

Quando è necessario effettuare la clorazione della piscina è bene ricordare che esistono due metodi di clorazione che variano a seconda delle necessità della vasca.

Se la piscina è stata riaperta dopo la pausa invernale, infatti, è opportuno eseguire un trattamento d’urto con il cloro. Attraverso questo metodo è possibile eliminare ogni impurità e igienizzare in profondità la vasca. Questo trattamento è definito superclorazione o clorazione shock e viene realizzato attraverso un incremento della dose di cloro necessaria per la manutenzione ordinaria. È necessario ripetere la clorazione shock anche a seguito di intemperie e ogni 15 giorni di utilizzo durante il periodo estivo.

Se invece si desidera effettuare una disinfezione ordinaria a base di cloro, è possibile optare per il cloro in grani o in pastiglie, particolarmente conosciuti per la loro funzione battericida. Per effettuare un’igienizzazione quotidiana della propria piscina, infatti, è consigliato inserire il cloro nei dispersori galleggianti, in quelli automatici oppure negli skimmer. Per le piscine di piccole dimensioni è sufficiente inserire nei dispersori pastiglie di cloro da 20 grammi, mentre per le piscine di dimensioni maggiori si consiglia di preferire pastiglie da 200 grammi di cloro.

Capsule Cloro
Capsule di cloro

Percentuale di cloro nell’acqua della piscina

Il cloro è il prodotto chimico più diffuso per la disinfezione dell’acqua della piscina e viene utilizzato per eliminare microrganismi, batteri e alghe. Il valore del cloro viene misurato attraverso un’unità di misura definita ppm, ossia parti per milione. Il livello di cloro libero deve essere mantenuto tra 0.6 e 1.50 parti per milione e deve essere distribuito uniformemente all’interno della vasca.

Per misurare i parametri del cloro, proprio come accade per il pH, ossia il livello di alcalinità 

dell’acqua, è necessario dotarsi di alcuni dispositivi. Per monitorare il livello di cloro libero nell’acqua, infatti, si può optare per il checkit comparator oppure per il pool tester. Il primo consiste in un kit di misurazione clorometrico, mentre il secondo è più intuitivo e consente un’analisi colorometrica, ossia basata sulla comparazione del campione con una scala di colori.

Come togliere il cloro dall’acqua della piscina

Utilizzare il cloro per disinfettare l’acqua della propria piscina è fondamentale per garantire un’esperienza ottimale ai bagnanti e per garantire una corretta manutenzione della vasca. Concentrazioni troppo elevate di cloro, però, possono causare effetti indesiderati ai bagnanti come, ad esempio:

  • reazioni allergiche;
  • fastidi alle mucose degli occhi;
  • irritazioni dell’epidermide;
  • alterazioni della flora batterica.

Per evitare l’insorgere di queste fastidiose problematiche è bene evitare l’esposizione prolungata al cloro e, ovviamente, controllare attraverso gli appositi dispositivi che il dosaggio di cloro nella piscina non sia eccessivo.

Quando il livello di cloro è superiore ai parametri indicati, però, è necessario agire per ridurre la quantità di cloro presente nella piscina e riportare la situazione ad un dosaggio ottimale. Per farlo è possibile seguire alcuni semplici passaggi, tra cui:

  • analizzare il livello di cloro nell’acqua attraverso gli appositi kit;
  • interrompere l’aggiunta di cloro per un determinato periodo di tempo;
  • impiegare prodotti chimici per ridurre il livello del cloro può essere necessario se la sospensione non ha ridotto a sufficienza la quantità presente nella piscina. Questa soluzione è necessaria solamente in presenza di livello di cloro particolarmente superiore alla norma.

Come disinfettare l’acqua della piscina senza cloro

Nonostante il cloro sia il prodotto più utilizzato e maggiormente diffuso per la disinfezione dell’acqua della piscina non tutti sono favorevoli all’impiego di tale sostanza, soprattutto per gli effetti indesiderati che potrebbe causare ai bagnanti. 

Per questo motivo, infatti, è possibile optare per sistemi di sterilizzazione alternativi e efficaci che non prevedono l’utilizzo del cloro, tra cui:

  • elettrolisi del sale: tramite l’impiego del sale da cucina è possibile disinfettare e igienizzare in profondità la propria piscina senza acquistare direttamente il cloro. Questo metodo permette di evitare il controllo manuale della quantità di disinfettante presente nell’acqua grazie al collegamento con dispositivi automatici che avviano e arrestano la produzione di igienizzante a seconda delle necessità;
  • ipoclorito di sodio: questo metodo di igienizzazione dell’acqua è consigliato a chi possiede uno spazio per l’immagazzinamento delle taniche contenenti il prodotto in forma liquida ed è acquistabile ad un prezzo contenuto. L’ipoclorito di sodio non contiene acido isocianurico e tende ad aumentare il livello di pH dell’acqua. Per questo motivo, infatti, è suggerito soprattutto per chi utilizza un sistema di dosaggio automatico come, ad esempio, le pompe per piscina.
  • ipoclorito di calcio: questo prodotto viene venduto sotto forma di pastiglie e contiene circa il 65% di cloro ma, a differenza del cloro liquido, garantisce maggiore stabilità nel tempo e non altera il valore del pH. Questo trattamento è indicato soprattutto per le vasche con alghe e che necessitano di trattamenti d’urto;

Quando si desidera acquistare dei prodotti disinfettanti per la propria piscina come, ad esempio, il cloro, è opportuno rivolgersi a un negozio specializzato che sia in grado di guidare il cliente nella scelta della soluzione più adatta alle sue esigenze per quanto riguarda il prodotto, il suo dosaggio e la sua analisi periodica