Possedere una piscina privata è un lusso che permette di vivere momenti di relax e spensieratezza in famiglia o con gli amici. Per godere al meglio di questa possibilità, però, è importante che la vasca sia sempre pulita e protetta dagli agenti esterni che rischiano di danneggiarla.

In particolare, se l’acqua appare velata e il fondo e le pareti presentano una patina tendente al verde, si è in presenza del fenomeno delle alghe in piscina. Un valido alleato contro la loro formazione è l'antialghe, un prodotto essenziale da utilizzare con continuità per una corretta manutenzione della piscina. Vediamo quindi quali tipi di antialghe si possono trovare sul mercato, le modalità di applicazione e perché è importante utilizzarlo nella propria piscina.

  • Antialghe per piscina: tipologie e caratteristiche
  • Quando e come va dato l’antialghe per piscina
  • Antialghe per piscina: dopo quanto è possibile fare il bagno

Antialghe per piscina: tipologie e caratteristiche

Le alghe sono organismi autotrofi vegetali che popolano gli ambienti acquatici e possono infestare anche le piscine domestiche. Basta un semplice contatto con un accessorio gonfiabile sporco di terra per favorire la proliferazione delle alghe e compromettere l’utilizzo della piscina. Tra le altre cause più comuni che possono favorire la formazione di alghe rientrano le elevate temperature dell’acqua in estate, un pH troppo alto, bassi livelli di cloro o la presenza di nitrati al suo interno. Per questo, è importante non farsi trovare impreparati e affidarsi ai numerosi prodotti chimici per piscine sul mercato che, se utilizzati con una certa costanza, possono garantire la perfetta igienizzazione della vasca. Ma qual è il migliore antialghe per piscine? E soprattutto, come sceglierlo? Vediamo di fare una panoramica sui prodotti utilizzati come antialghe per piscina.

In commercio esistono diversi tipi di antialghe per piscina ed imparare a conoscerli può facilitare notevolmente gli interventi di pulizia ed igienizzazione. I principali metodi di prevenzione sono i composti polimerici di rame e i quaternari di ammonio.

A lungo si è utilizzato il solfato di rame come metodo alghicida, tuttavia, data la sua elevata tossicità, è stato sostituito dal solfato di rame polimerico, noto anche come chelato di rame. Questo composto si è rivelato estremamente efficace nel contrastare la proliferazione delle alghe senza comportare effetti collaterali durante l’utilizzo, anche se è bene precisare che si tratta di un prodotto sconsigliato nelle piscine con un sistema di sanificazione a base di sali biguanidi.

I quaternari di ammonio (o QAC), invece, sono utilizzabili anche in basse concentrazioni (da 1 a 4 mg/l) e sono particolarmente indicati nei casi in cui il fondo e le pareti risultino macchiate, magari in seguito ad un trattamento particolarmente aggressivo a base di metalli. Poiché alcuni QAC generano una richiesta di disinfettanti a base di cloro e bromo, è necessario aumentarne la quantità in maniera proporzionale per neutralizzarne l’effetto.

Nello specifico, per combattere la proliferazione delle alghe in piscina, vengono principalmente utilizzate due tipologie di quaternari di ammonio:

  • Quat: una garanzia contro le macchie, ma, date le sue proprietà tensioattive, è più probabile che generi schiuma, se non si presta attenzione al dosaggio;
  • Polyquat: la soluzione ideale contro la colorazione o la schiuma che, proprio per questo, presenta un costo più elevato rispetto ad altri alghicidi.

Quando e come va dato l’antialghe per piscina

Dopo aver scelto il prodotto più adatto alle proprie esigenze è importante capire quando e come va dato l’antialghe per piscina. Il suo scopo è principalmente preventivo, quindi è bene ripetere il trattamento con continuità e monitorare spesso i valori dell’acqua per scongiurare che il fenomeno si presenti.

In base alla tipologia di antialghe scelto, si suggerisce di leggere bene le istruzioni d’utilizzo riportate sulla confezione, ma, in linea generale, il dosaggio consigliato è di circa 5 ml per ogni metro cubo di acqua con una o due applicazioni alla settimana, in via preventiva e per l’intera stagione di utilizzo della piscina, proprio al fine di evitare la comparsa di alghe.

Ecco i passaggi da seguire per l’applicazione dell’antialghe:

  1. Misurazione ed eventuale regolazione dei livelli di pH della piscina, da mantenere tra il 7.2 e il 7.4);
  2.  Applicazione di un prodotto antiacido da lasciare agire qualche ora;
  3. Aggiunta di cloro con dosaggio consigliato di 15-20 g per permettere una disinfezione completa;
  4. Aggiunta dell’antialghe seguendo le istruzioni riportate sulla confezione – in caso di piscine dotate di skimmer è possibile aggiungervi la dose consigliata mentre l’impianto è in funzione o, in caso di piscine a bordo sfioratore, è possibile inserire l’antialghe direttamente nell’acqua;
  5. Eventuale aggiunta di un flocculante per prevenire l’intorbimento dell’acqua.

Dopo aver visto tutti i passaggi necessari per una corretta applicazione dell’antialghe, è fondamentale sapere ogni quanto va dato l’antialghe in piscina. Il momento migliore per effettuare l’applicazione è la sera, in modo che il prodotto possa agire tutta la notte. Il mattino dopo sarà possibile rimuovere le alghe con un retino, una scopa per piscina o, nei casi di sporcizia più ostinata, con l’aiuto di un apposito robot pulitoreaspiratore, così da garantire una pulizia perfetta anche sul fondo e sulle pareti della piscina. 

Antialghe per piscina: dopo quanto è possibile fare il bagno

Sono in molti a chiedersi quando sia possibile fare il bagno e utilizzare regolarmente la piscina dopo aver messo l’antialghe e uno dei migliori parametri per rispondere a questa domanda è sicuramente quello visivo. Osservando la piscina, l’acqua deve infatti risultare limpida e trasparente. In ogni caso, non ci sono controindicazioni per chi vuole fare il bagno già la mattina dopo l’applicazione dell’antialghe, in caso di manutenzione ordinaria. Nel caso in cui venga invece effettuata una manutenzione più approfondita possono essere necessarie dalle 24 alle 48 ore prima che l’acqua torni ad essere completamente cristallina.

È inoltre importante attenersi sempre alle dosi consigliate sulla confezione, poiché una quantità eccessiva di antialghe può provocare effetti indesiderati, come la formazione di schiuma in superficie. In tal caso, sarà necessario rimuovere lo strato superficiale svuotando parzialmente la piscina per poi aggiungere successivamente acqua pulita. Al termine dell’operazione, è infine fondamentale verificare i livelli di cloro e di pH.

Chi sceglie di investire in una piscina interrata o fuori terra, dentro casa o in giardino, deve quindi essere consapevole delle attività di manutenzione e igienizzazione da effettuare regolarmente. La formazione di alghe è infatti un fenomeno estremamente comune, soprattutto in estate, tanto che l’utilizzo di specifici prodotti alghicidi è ormai diventato obbligatorio. Arbitaly offre un’assistenza completa ai propri clienti, anche dopo la realizzazione della vasca e l’installazione di una copertura per piscina. Da anni, il gruppo di professionisti di Abritaly è infatti a disposizione dei propri clienti per fornire soluzioni mirate ed efficaci al fine di proteggere la loro piscina.