Lo sport e il movimento sono un diritto, oltre ad un divertimento per tutte le persone, incluse coloro che sono portatori di disabilità motoria. L’acqua è un elemento naturale da sempre radicato nella vita dell’uomo e risulta essere funzionale al benessere, richiamando sensazioni di gioia ed essendo anche una risorsa educativa. Sottoponendo il soggetto in un ambiente ludico e rilassante, l'acqua rappresenta il locus ideale sia per lo svolgimento di attività ricreative, sia per attività riabilitativo/terapeutiche per persone diversamente abili. 

L’attività natatoria, infatti, è particolarmente indicata sia ai fini di un generico recupero e per un mantenimento delle funzioni motorie, sia per completare e supportare finalità terapeutiche. Vediamo quali sono le caratteristiche e gli elementi che devono comporre una piscina per disabili oltre alle attività che possono essere svolte. 

Acqua e disabilità

L’acqua può aiutare le persone con disabilità? La risposta è affermativa. Sebbene esistano diverse tipologie di patologie che possono portare a handicap, l’attività natatoria può essere di grande aiuto per la maggior parte di esse. Vediamo, più nello specifico, i casi particolari: 

  • persone affette da spasticità, distrofia muscolare, atrofia muscolare e paraplegia: ottengono conseguenze benefiche per il loro corpo sul piano del rilassamento muscolare grazie al naturale massaggio dell’acqua, riuscendo a compiere gesti con maggiore ampiezza di movimento;
  • anche per le persone non vedenti, l’acqua si presenta come un ambiente confortevole perché sono minori le variabili spaziali da tenere in considerazione, e questo gli permette di sviluppare maggiori capacità di orientamento;
  • nei soggetti con disabilità intellettiva e relazionale, l’attività in acqua facilita la gestione degli aspetti emotivi e dei disturbi comportamentali, favorisce il mantenimento dell’attenzione e stimola il soggetto dal punto di vista sensoriale.

Oltre ai casi specifici, tutti i soggetti, grazie all’azione in acqua, imparano a spostarsi e a nuotare senza l’aiuto di qualcuno, essendo stimolati dalla volontà di esplorazione. Così facendo, si ha anche un accrescimento dell’autostima e delle capacità di relazione. 

Possiamo quindi affermare che la pratica natatoria è uno strumento ottimale per il raggiungimento di obiettivi terapeutici e di socializzazione e integrazione con i soggetti a sviluppo tipico. 

Attività in piscina per disabili 

Quali sono le attività appropriate per tutte le persone con disabilità? Sicuramente, già il semplice ingresso in acqua comporta un’azione non scontata per i soggetti con handicap, che possono così iniziare a prendere confidenza grazie al contatto dell’acqua sul corpo e sul viso e, addirittura, anche grazie alla totale immersione del volto.

Inoltre, è possibile eseguire un’attività di scivolamento con aiuto, sia prono che supino, favorendo una prima coordinazione braccia-gambe. Non è tutto: il galleggiamento è anch’esso un esercizio importante che aiuta a rafforzare il baricentro e la consapevolezza di sé. 

Ultime, ma non per importanza, sono tutte quelle attività ludiche come i giochi in piscina che comprendono l’uso di materiali e l’interazione con coetanei: da sempre, il gioco svolge un ruolo di intrattenimento e al tempo stesso di impegno sia fisico che mentale.

Scalette per piscine per disabili

Quali sono gli elementi necessari per una piscina adatta ai disabili?  Tra gli elementi fondamentali, ciò che è da tenere in considerazione è la scaletta della piscina. Per entrare e uscire in sicurezza dal luogo acquatico, infatti, è opportuno dotare la piscina di scale che abbiano un corrimano e siano realizzate con materiali di buona qualità e durata nel tempo.

Le scalette per piscine, che siano interrate o fuori terra, generalmente sono in acciaio inox antiscivolo e anti-taglio: quali sono le differenze? 

  • Le scale per piscine interrate presentano dai 2 ai 4 scalini e la forma dei corrimani è a gancio. 
  • Le scale per piscine fuori terra presentano lo stesso numero di scalini posti esternamente alla piscina: questi possono essere sia gradini verticali che parte di una scala vera e propria fatta in legno o mattoni.

Ciò che rende una scala per piscina conforme e adatta a tutti sono: 

  • larghezza dello scalino
  • spessore dei corrimani
  • materiale con cui è realizzata.

I modelli più eleganti presentano scalini in legno trattato anti UV ed impermeabile: oltre all’estetica, questi sono funzionali e rendono sicuramente più agevole la risalita. Inoltre, è importante considerare la qualità degli elementi di raccordo tra i vari componenti, le guarnizioni tra gli scalini e i corrimani che, necessariamente, devono essere antiscivolo. 

Sollevatore per disabili da piscina

La scala non è l’unico elemento da tenere in considerazione per una piscina per disabili. I sollevatori da piscina per persone con handicap, infatti, sono ausili innovativi e molto funzionali al trasporto di persone con capacità motorie limitate in maniera sicura ed efficace. Grazie a questo prodotto, il bagno in piscina sarà sempre alla portata di tutti, anche per coloro che riportano mancanze psicofisiche non poco importanti: portare il soggetto dalla sedia a rotelle all’interno della piscina non sarà più un problema. 

In genere, questo tipo di ausilio è realizzato con materiali resistenti come l’alluminio e l’acciaio e hanno una struttura composta da quattro ruote, di cui due con funzione di frenata, e di un sistema di ribaltamento. 

Quali sono i vantaggi di questo strumento? In primis la velocità con cui l’azione di entrata/uscita può avvenire. Inoltre, la sicurezza è garantita anche grazie alla portata massima dell’ausilio. Infine, è notevole anche il comfort di questi sollevatori che tendenzialmente sono dotati di ruote ammortizzanti, poggiatesta, poggiapiedi e cintura di ritenzione.