Nell’ambito della pulizia e manutenzione della piscina, il clorinatore risulta essere uno strumento fondamentale. Grazie al processo di elettrolisi, questo macchinario permette di generare automaticamente cloro puro, disinfettando così l’acqua. Il clorinatore consente di utilizzare una quantità ridotta di prodotti chimici, i quali nel tempo rischiano non solo di rovinare la vasca, ma anche di causare irritazioni alla pelle ed agli occhi di chi utilizza la piscina. 

Clorinatore per piscina

Il clorinatore, chiamato anche generatore di cloro a sale, è un apparecchio che trasforma il cloruro di sodio (ovvero il comune sale da cucina) in cloro tramite il processo chimico dell’elettrolisi salina: la molecola del cloruro di sodio viene scissa e si ottiene l’acido ipocloroso (ovvero il vero e proprio agente disinfettante) ed altri elementi quali l’acido cloridrico e il cloro gas. Questo fa sì che l’acqua della piscina venga disinfettata e rimanga pulita da alghe e batteri.

Ma come funziona il clorinatore? Per prima cosa, occorre rispettare alcuni parametri indispensabili:

  • affinché il processo sia eseguito correttamente, è necessario che nell’acqua della vasca sia presente una concentrazione di sale compresa tra i 3 e i 6 grammi per litro. Questo vuol dire, ad esempio, che per ogni 1000 litri di acqua sono necessari 5 kg di sale;
  • nel clorinatore è presente una sofisticata centralina elettrica che monitora costantemente la presenza di sale nell’acqua: questa segnala l’eventuale carenza di cloruro di sodio, mostrando in alcuni casi anche la quantità di prodotto che è necessario aggiungere;
  • il generatore di cloro contiene un anodo e un catodo: questi, una volta alimentati elettricamente, creano un campo magnetico;
  • infine, l’acqua della piscina contenente il sale, passando all’interno di questo campo magnetico subisce il processo di elettrolisi, scindendo le proprie molecole e dando vita all’acido ipocloroso.

Più nel dettaglio, il clorinatore salino contiene due componenti fondamentali:

  • cellula: è la parte del clorinatore che trasforma effettivamente il sale in cloro. La cellula è dotata di piastrine solide, rivestite in rutenio o iridio: questi metalli naturali vengono caricati dalla scheda di controllo e, tramite il processo di ionizzazione, creano il cloro necessario;
  • scheda di controllo: è il vero e proprio nucleo del generatore di cloro. La scheda di controllo fornisce energia elettrica al processo e permette al gestore di verificare la quantità di elettricità inviata alla cellula: in questo modo è possibile aumentare o moderare la quantità di cloro presente nella piscina.

Il clorinatore è uno strumento che si può utilizzare per qualsiasi tipo di piscina, sia fuori terra che interrata. Tuttavia, quelle interrate possono presentare un piccolo vantaggio: vediamo quale.

Clorinatore per piscine fuori terra

Per le piscine fuori terra il processo di disinfezione dell’acqua tramite clorinatore è molto semplice: una volta inserito il sale nell’acqua, questa, quando viene filtrata, subisce il processo di ionizzazione da una centralina esterna. L’acqua ripulita viene poi immessa nella piscina tramite una pompa. Nel caso delle piscine fuori terra il clorinatore è dunque esterno e sfrutta il sistema di filtraggio della piscina stessa.

Clorinatore per piscina interrata

Nel caso delle piscine interrate, invece, esiste la possibilità di installare delle centraline di dosaggio direttamente all’interno della vasca. I lavori di adattamento dell’impianto possono essere svolti agevolmente, senza grossi interventi logistici. Il processo svolto dal clorinatore, poi, è identico a quello delle piscine fuori terra con il solo vantaggio di avere tutti gli strumenti di disinfezione dell’acqua all’interno della vasca.

Clorinatore a sale

Come ogni strumento altamente sofisticato, anche il clorinatore salino necessita di alcuni interventi di manutenzione. Senza prestare la dovuta attenzione, questo strumento rischia di funzionare in maniera poco performante: ciò sarebbe sicuramente un grande spreco di risorse, visto anche il costo non indifferente di questo macchinario. 

Ecco allora alcuni suggerimenti per curare al meglio il clorinatore a sale per piscine:

  • mantenere la giusta quantità di sale: perché il clorinatore funzioni correttamente, è necessario mantenere una quantità consistente di sale. Questa è compresa tendenzialmente tra i 2700 e i 3900 ppm;
  • pulire la cellula: è fondamentale pulire accuratamente la cellula del clorinatore almeno una o due volte a stagione, ma comunque non troppo spesso. Inoltre, è consigliabile controllare lo stato della cellula all’apertura della nuova stagione: dopo un lungo periodo di inattività, infatti, questa componente potrebbe risultare sporca e, di conseguenza, poco performante;
  • prestare attenzione al calcare: affinché non si formino dei depositi di calcare all’interno del clorinatore, in particolare nella cellula, è consigliabile controllare periodicamente il livello di questa sostanza nella piscina, così da intervenire prontamente nel caso di una sua eccessiva formazione;
  • fare attenzione ai temporali: un sovraccarico del clorinatore potrebbe portare danni irreparabili allo strumento, in particolare alla scheda di controllo. Ecco perché è sempre opportuno spegnere il generatore di cloro durante i temporali: un fulmine potrebbe infatti sovraccaricare il macchinario, danneggiando in maniera irreversibile la scheda di controllo;
  • utilizzare la polarità inversa: per ridurre la formazione di calcare, è poi consigliabile acquistare un clorinatore a polarità inversa. Questo prodotto contiene una cellula che riduce al minimo la necessità di manutenzione della stessa, grazie alla temporizzazione programmata;
  • usare il sale giusto: per il buon funzionamento della macchina, occorre utilizzare il cloruro di sodio puro al 99%. In caso contrario, il prodotto potrebbe danneggiare il clorinatore.

Seguendo questi consigli e mantenendo il clorinatore in ottimo stato, questo può durare anche diversi anni, dai 3 ai 7. La cellula e la scheda di controllo sono i due elementi più delicati: mentre il primo si può proteggere nei modi già visti, la scheda di controllo è uno strumento elettronico, perciò, potrebbe durare diverso tempo oppure guastarsi precocemente per qualche malfunzionamento. Occorre dunque che questo utilissimo strumento per piscine sia sempre mantenuto in buono stato.

Clorinatore automatico

Si è visto, dunque, come il generatore di cloro sia un macchinario assolutamente utile e performante per la corretta pulizia e igiene dell’acqua di una piscina. Uno dei vantaggi principali è sicuramente il fatto che il processo di disinfezione dell’acqua è completamente automatico: normalmente, infatti, vengono utilizzate pastiglie al cloro che necessitano però di una costante attenzione e filtrazione manuale dell’acqua. Per il funzionamento del clorinatore, invece, è solamente necessario versare il cloruro di sodio nell’acqua della vasca,  dopodiché il complicato processo di pulizia della piscina viene svolto direttamente dal clorinatore salino.

Il generatore di cloro automatico, inoltre, permette anche di non trattare, o trattare in misura molto minore, i pericolosi materiali chimici solitamente necessari per la pulizia dell’acqua della piscina. Questi, infatti, se utilizzati non adeguatamente risultano essere nocivi non solo per chi li maneggia, ma soprattutto per l’ambiente: quest’ultimo, invece, viene salvaguardato dal processo assolutamente naturale del clorinatore a sale.

Clorinatore: conviene?

Si è dunque analizzato sia il funzionamento di questo macchinario, sia i metodi di manutenzione per mantenerlo performante a lungo. Ma quali sono i vantaggi del clorinatore? Vediamone alcuni:

  • riduzione dei prodotti chimici: come si è già detto, il clorinatore permette di utilizzare in quantità molto minore i prodotti chimici, così da ridurre i fastidi alla pelle e agli occhi che un soggetto allergico potrebbe provare nel contatto con essi;
  • miglioramento della la pelle: l’utilizzo del clorinatore permette alla pelle di risultare più distesa e rilassata ed ai capelli di rimanere meno secchi. Il sale disciolto in acqua, infatti, è un elemento che porta dei benefici oggettivi al corpo, tanto che viene spesso usato anche nei centri benessere per scopi terapeutici;
  • contenimento dei costi: se è vero che l’investimento iniziale è consistente, il sale che in seguito viene utilizzato è molto economico e facile da reperire, mentre gli interventi di manutenzione sono davvero pochi. Inoltre, se mantenuto in buono stato, il clorinatore garantisce una lunga durata;
  • disinfezione continua dell’acqua: la pulizia dell’acqua avviene in maniera costante, al contrario dei normali interventi di manutenzione della piscina.

Dunque, il clorinatore è sicuramente uno strumento utilissimo per mantenere una corretta igiene dell’acqua della piscina. Anche se presenta alcuni svantaggi, come la necessità di dover controllare più spesso il ph dell’acqua, il clorinatore a sale è senza alcun dubbio un macchinario che presenta numerosi benefici, rendendolo così uno dei migliori strumenti per la perfetta manutenzione della vostra piscina.